Consigli per una convivenza forzata

Consigli per una convivenza forzata

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martedì, 17 marzo 2020
iorestoacasa

Restare a casa per tanti giorni rischia di far andare in tilt l’equilibrio familiare perché si modifica il proprio quotidiano, le nostre abitudini e i nostri ritmi. Siamo passati molto velocemente dal lavorare tutto il giorno e incontrarsi con la propria famiglia la sera o nei weekend a stare insieme tutto il giorno a casa magari dovendo lavorare e con i bambini che non hanno molto da fare.

Il problema principale – spiega Chiara Ruini, professore associato di psicologia clinica presso l’Università di Bologna è che ci “…viene chiesto lo sforzo di cambiare il nostro stile di vita, cosa che per un adulto è quanto di più difficile ci sia soprattutto se il cambiamento deve essere repentino e non graduale come accade, per esempio, quando si tenta di smettere di fumare o di dimagrire”.

Ma passiamo subito ai consigli! Ecco delle semplici indicazione per sopravvivere anzi per vivere al meglio questa situazione.

Partendo da una situazione che accomuna la maggior parte delle persone se entrambi i genitori lavorano da casa:
– bisogna spartirsi gli spazi magari ognuno in una stanza diversa o in diverse postazioni
– dividersi bene i compiti rispetto alla gestione dei figli: fare dei turni tra mamma e papà in modo tale che quando un genitore lavora l’altro si può occupare dei bambini, decidere chi fa la spesa , chi cucina per cena chi per pranzo, chi sistema..
Ai i bambini invece è importante spiegare le vere ragioni della chiusura della scuola, di quello che sta accadendo con un linguaggio semplice e chiaro, adatto alle età (molto bella la guida galattica al coronavirus che spiega attraverso delle illustrazioni la situazione coronavirus, https://www.muba.it/files/uploads/2020/03/10/guida-galattica-al-corona-virus-a-curious-guide-for-courageous-kids.pdf ).
Inoltre è importante considerare che i bambini non hanno la percezione del tempo gli adulti e l’interruzione della routine può determinare un senso di angoscia che deve essere prevenuto…in che modo? Giocando con loro,
ritagliandoci il tempo per stare con loro proprio come se fosse un lavoro, escogitando con la fantasia nuovi giochi anche educativi, come, ad esempio cucinare insieme, oppure sfidarsi in giochi da tavolo, o misurandosi con i videogiochi per bambini.
Insomma rendere “ludica”la preoccupazione perché aiuta a uscire da una situazione di timore e a mantenere la calma.

Per gli adolescenti è diverso perché le amicizie, lo stare in gruppo rappresentano una parte importatissima della loro vita, della loro quotidianità. Una soluzione possibile potrebbe essere quella di trovare una mediazione ‘sicura’ tra gli obblighi di legge e le necessità di ragazzi e ragazze di ritrovarsi in gruppi magari utilizzando i social (whatsapp, ,instagram ecc) importatissimo è riuscire a creare degli spazi di autonomia quindi definendo i momenti di condivisione e di autonomia durante il quale i ragazzi fanno le loro cose senza i genitori ..restando a casa magari nella loro camera.

Mi piace concludere questa parte dei consigli con una frase della Dott.ssa Ruini “Questa fase può essere l’occasione per scoprire nuove dimensioni della vita familiare, per condividere più tempo insieme e riscoprirsi l’un altro”.

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