Dopo gli infruttuosi studi fisici, seppur compiuti con grazia d’attrice, l’incontro decisivo con la Radio avviene durante una sbandata in curva di un sogno virtuale, distratta dalla mitragliante parlantina dello speaker Fulvio.
Dopo il fatale incontro, da ragazza di provincia con velleità cosmopolite si trasforma in presenza (quasi) fissa ma granitica di MWNight, dove spreca il suo eclettico talento alla ricerca di notizie inutilmente tediose, comunque ben rassicurata dalla presenza del suo fedele ak47 fucsia, vano deterrente nel tenere lontani co-speaker molesti.
Stordita dai fumi dell’alcol e dalla cronica autoprivazione di riposo (inconscio tentativo di autofustigarsi per le sue sconsiderate scelte?) si ritrova così ora a vagare incosciente in un film radiofonico di cui non riesce ancora ad intravedere il lieto fine.