L’odore del sudore non si toglie quasi mai dalle fasciature, i guantoni lasciano impressi sulle nocche i segni dei colpi; ogni jab, ogni montante si scrive nella storia delle mani di un pugile, si racconta nelle dita storte scavate dai ganci, si spiega nel tremolio che le accompagna nella vita di tutti i giorni. Nel 1974 un atleta, senza arte ne parte, affrontò il re del pugilato Mohammad Alì , e per 15 riprese sopravvisse in piedi, nonostante il suo...